Aiuto allenatore

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Era il 13 Settembre, era una bella giornata d’autunno, avevo otto Anni ed è stato un colpo di fulmine.

Non sto raccontando della mia prima fidanzatina, anche se …, ma del momento esatto in cui un mio amico, come capita spesso, mi invitò a provare questo sport a Mira.

Un’energia, una forza, come se fossi un fiume in piena che scava la roccia, inarrestabile e impetuoso! Solamente chi Ama questo sport e lo pratica può capire cosa si prova.
Ricordo che giocavo prima dell’allenamento e dopo l’allenamento, non mi sentivo mai stanco, anzi al contrario, il sabato e domenica appena avevo del tempo libero mi fiondavo al campetto vicino casa.

Avevo circa 16/17 anni e in quell’anno giocavo a Mirano e il presidente della società, mi chiese la disponibilità per diventare allenatore, li per li non ero molto convito pensavo fosse un impegno troppo grande, ma lui insistette tanto ma così tanto che alla fine presi il patentino per allenatore, penso una delle cose migliori che io abbia fatto e per questo lo ringrazio ancora oggi.

Nel tempo, ho allenato molte squadre e in varie societĂ  dagli U13 alla promozione, ora qui a Dolo sono assistente allenatore per gli U13/U14/U15 assieme al mio collega Vittorio Fiorentino

Ogni allenatore, si sa ha il suo metodo, tecniche e “fisse”, personalmente preferisco concentrarmi in maniera al limite dell’ossessione sul tiro e sul contropiede. Il primo, perché è il fondamentale che preferisco, nel quale ho sempre investito sempre molto sia come giocatore prima che allenatore poi. Il secondo, il contropiede, ti insegna a coordinare gesto atletico di alto livello in termini di forza, reattività e precisione con la visione totale del gioco stesso inoltre la squadra deve lavorare in sincronia perfetta per raggiungere l’obbiettivo, poi diciamoci la verità è anche uno bello spettacolo.

Un altro aspetto che un allenatore deve rivolgere particolare attenzione è il gruppo.
Il Rispetto è un’altra “tecnica” che uso, vietato aggredire un compagno, se sbaglia bisogna dargli una “pacca” sul culo e incoraggiarlo a fare meglio, è l’allenatore che si deve preoccupa di dirgli dove ha sbagliato e dirgli come fare per migliorare.

Un’altra cosa in cui credo molto, se sbaglia uno, paga tutta la squadra, chiaramente nel caso in cui quel giocatore è stato superficiale o non ci ha messo la dovuta attenzione, poi sarà la squadra a far capire a quel’ elemento se è il caso di uscire o “raddrizzarsi”.

Sono “Piccole” regole ma penso siano fondamentali sia sul parquet che nella vita.